Lo sport visto dai giapponesi. La pallavolo

Mila-Shiro
Ah, gli spokon! Manga dove i protagonisti maschili surclassano il gentil sesso. Ma ci sono eccezioni che confermano la regola. È il caso della pallavolo come l’immagine che fa da sfondo a questo post lascia intuire.
E non si può parlare di pallavolo giapponese senza citare Mila e Shirocartone animato (all’epoca non esisteva la parola anime) che portò tanti ragazzini ad appassionarsi alle vicende di Mila Azuki e a passare al lato oscuro della Forza (le reti Fininvest). All’epoca andava di moda intitolare un cartone associando al nome del protagonista quello di un personaggio più che marginale. Shiro, infatti, lo si vede al massimo per cinque minuti per tutto l’arco della serie.

Shiro e la sua controfigura
    Shiro e la suacontrofigura

E la stessa cosa accadde per Oliver Hutton con Holly e Benji: Benji nella prima serie si infortuna quasi subito e poi non lo si vede più. Ma ritorniamo alla nostra eroina. Forse non tutti sanno che la serie animata è ispirata al manga Attacker You! di Jun Makimura e Shizuo Koizumi: opera del 1984 raccolta in tre volumi e pubblicata nel 2003 da Star Comics.

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milaMa il manga non regge il paragone con l’anime. La bellezza di questo prodotto sta in quei elementi tipici di quasi tutte le serie ispirate a competizioni sportive di quel periodo: amicizia e rivalità con le compagne di squadra, amori adolescenziali, difficoltà maxresdefaultdi gestire impegni scolastici e quelli sportivi. E, last but not least, la bellezza di quelle azioni e di quei  colpi assurdi e inverosimili (palle che scompaiono, si triplicano e chi più ne ha più ne metta).
Mila è un personaggio poliedrico e molto umano, pieno di difetti, una ragazza maschiaccio, imbranata con i ragazzi e generosa, talvolta egoista e nervosa, istintiva e immatura. Una normale ragazza in cui è facile rispecchiarsi.

mimì-e-la-nazionale-di-pallavolo3-150x150Un modello completamente diverso da quello che era stato Mimì Ayuhara negli anni Settanta. Primo grande anime a sfondo sportivo, Mimì e la nazionale di pallavolo si differenzia da Mila e Shiro, soprattutto per i toni tragici e drammatici con cui è narrata tutta la storia. La continua lotta per essere la migliore giocatrice al mondo, porta Mimì ma anche tutte le altre protagoniste, a continui sacrifici sia sul campo che nella vita, arrivando anche a scelte assolutamente estreme: un paio su tutte, gli allenamenti con le catene di ferro ai polsi per migliorare la ricezione, e Mimì che rinuncia a correre al capezzale del fidanzataTsutomo ferito in un incidente, per giocare la finale del campionato nazionale).

It's training time!
      It’s training time!                           

Bisognerà aspettare una trentina d’anni per riuscire a trovare un degno erede di Mila&co. I protagonisti non saranno dolci pulzelle bensì ragazzi delle superiori. Il manga (da cui è tratta anche un ottimo anime) si chiama Haikyuu!! di Furudate Haruichi.
haikyuu
hhaikyuu_eng_manga_code_haikyuu_p044-045Come tutti gli spokon di ultima generazione la parola d’ordine è solo una: realismo. Niente colpi assurdi o palle deformate ma azioni e strategie che potrebbero vedersi in qualsiasi partita di pallavolo. In Haikyuu ciascun componente della squadra è indispensabile per la vittoria, ognuno ha delle lacune e delle mancanze che vengono compensate dagli altri, non ci sono solo uno o due assi  juprod_haikyuu_020_020-021che decidono da soli le sorti degli incontri mentre tutti gli altri sono semplici comparse che fanno da tappezzeria la maggior parte del tempo. La squadra è un organismo, una macchina in cui ogni meccanismo è importante, difatti le squadre migliori in Haikyuu non sono quelle che hanno i giocatori più forti ma quelle più coese e più stabili. Il protagonista  si chiama Shōyō Hinata è alto appena 162 cm e si ridurrà a dover cooperare con il suo vecchio rivale delle medie, Tobio Kageyama.

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